Museo Città di Bettona
Un eccellenza d'arte
Situato in Piazza Cavour, il Museo della Città di Bettona ha sede nel Palazzo del Podestà e nel Palazzo Biancalana. La collezione, legata alla storia locale, include due distinte sezioni: una archeologica ed una pittorica. Tra le antiche mura, capolavori d’arte, reperti etruschi e i rarissimi Corali del XIV secolo, ogni sala svela un frammento dell’anima del borgo. Non è solo una visita, è un viaggio nel tempo, tra spiritualità, tradizione e meraviglia. La collezione custodisce pezzi importanti dal Perugino, El Greco, Dono Doni e Canova.
Dal 2025 è completamente accessibile a persone con disabilità o limitazioni motorie.
CAPOLAVORI SENZA TEMPO
Perugino, El Greco, Dono Doni, Canova
Il Museo è composto da una ricca e variegata collezione tra cui spiccano alcune opere di altissimo rilievo. Molto interessante è la selezione di artisti locali legati alla devozione territoriale e alla rappresentazione della stessa Bettona.
Ma la collezione presenta opere di artisti fondamentali della storia dell’arte come Perugino, Canova e Dono Doni e El Greco.
Il Perugino a Bettona
Tra le opere della pinacoteca spiccano due dipinti di Pietro Vannucci detto “Il Perugino”: Sant’Antonio da Padova e Madonna della Misericordia con i Santi Stefano, Girolamo e committenti. La prima è un dipinto a tempera su tela che rappresenta il Santo con ai suoi piedi, Bolo da Maraglia e committente. L’opera è caratteristica del periodo tardo di maturità del pittore. La seconda è una tavola di grandi dimensioni e rappresenta la Vergine che raccoglie sotto il suo manto i Santi Girolamo e Lorenzo.
Tabernacolo de El Greco
Tabernacolo del pittore cretese Domenikos Theotokopoulos, detto El Greco, che operò nel XVII secolo tra Venezia e Roma. L’ opera è composta da cinque elementi chiusi in alto da una cimasa triangolare contenente uno spiritoso cherubino. Sono presenti i quattro Evangelisti: san Giovanni con l’aquila nera, san Luca con il toro, san Matteo con l’angelo e san Marco con il leone. Al centro il risorto.
L’Adorazione dei pastori di Dono Doni
Capolavoro del 1543, è l’opera più significativa dell’artista assisano, espressione della pittura umbra influenzata dal gusto fiammingo. La scena è dominata dal Bambino in primo piano, dai pastori e da un paesaggio ricco di dettagli. Al centro spicca la nutrice, imponente figura e committente dell’opera per la famiglia Olivieri di Bettona. Nella predella, tre episodi della vita di San Crispolto: esorcismo, arresto e martirio.
Il Busto di Canova
Il Busto di Canova, autoritratto in gesso marmorizzato del 1812, fu ritrovato nel 2016 a Bettona. La rara marmorizzazione avorio ne ha preservato l’integrità. La pettinatura “alla Cesare”, il volto glabro e lo sguardo assorto richiamano l’arte greca. Realizzato all’apice del successo, fa parte di una serie di otto busti donati da Canova ad estimatori. Quello di Bettona, tra i meglio conservati, giunse in paese per lascito della famiglia Preziotti.
LA COLLEZIONE DELLA PINACOTECA
Benedetto di Bindo, i Corali, De Ribeira, Jacopo Siculo
Accanto ai capolavori dei grandi artisti il Museo di Bettona conserva dei veri e propri gioielli che arricchiscono la collezione, con alcune rarità come i bellissimi corali, che sono oggetto di studio di musici storici. Nel suo complesso la pinacoteca racconta la storia dell’arte umbra e della città di Bettona sino ai periodo neoclassico. In previsione anche l’apertura di una sezione contemporanea.
Santi Pietro e Paolo di Giuseppe de Ribera detto lo Spagnoletto
Dalla collezione Preziotti provengono i due intensi ritratti di San Pietro, con lo sguardo rivolto al cielo e le chiavi del Paradiso tra le mani, e San Paolo, con la spada della fede e un libro che reca la firma del pittore e la data. Le figure, solenni e cariche di spiritualità, emergono da uno sfondo sobrio, invitando alla contemplazione e rivelando la profondità interiore dei due grandi apostoli.
Assunzione della Vergine di Benedetto di Bindo
Dalla chiesa di Santa Maria Maggiore proviene questa splendida tavola di Benedetto di Bindo: la Vergine è assunta in cielo, circondata da angeli, mentre in basso gli apostoli scoprono la tomba vuota piena di fiori. Al centro, San Tommaso riceve la cintola come segno del miracolo. Un capolavoro
Madonna in gloria e sei Santi di Jacopo Siculo
Commissionata dai coniugi Angelini, il cui stemma decora più volte l’opera, questa pala proviene dalla chiesa di Sant’Antonio. A dipingerla è Jacopo Siculo, artista siciliano formatosi a Roma e molto attivo in Umbria. La sua maestria si rivela nella vivace resa dei paesaggi, tra cui spicca, in basso, una splendida veduta di Bettona: un dettaglio che unisce arte, devozione e identità locale in un’unica, affascinante visione.
Gonfalone Processionale di Niccolò di Liberatore detto l’Alunno
Proveniente da Santa Maria Maggiore, il gonfalone fu commissionato da una confraternita locale ed esprime la profonda fede popolare. Usato nelle processioni contro le pestilenze, era oggetto di intensa venerazione. Tipico dell’Umbria, questo genere pittorico ebbe grande rilievo tra il XV e l’inizio del XVI secolo, unendo arte, spiritualità e bisogno di protezione in un’unica, potente immagine collettiva.
I Corali di Bettona
Corali francescani del primo Quattrocento in pergamena e scrittura gotica, con notazione musicale su quattro righe in rosso, tipica del canto gregoriano. Provenienti da un convento locale, erano usati durante le solenni celebrazioni liturgiche. I canti celebrano i Santi francescani e San Crispolto, patrono della città. Tesori di fede, arte e memoria, mostrano segni di correzioni e aggiornamenti, riflettendo l’evoluzione del culto e il forte legame tra liturgia e vita locale.
Sono stati privati di quasi tutte le incisioni in oro.
SEZIONE ARCHEOLOGICA
Bettona etrusca e romana
Il Museo di Bettona conserva alcuni reperti notevoli inseriti nel contesto della tradizione archeologica umbra. Tutto il territorio bettonese è ricco di reperti etruschi e romani che suggeriscono quanto ancora ci sia da indagare e il potenziale storico da scoprire. Gran parte dei reperti provengono dalle campagne e risalgono agli scavi dei primi del 1900.
Cippi votivi
La raccolta archeologica comunale di Bettona conserva un importante nucleo di cippi funerari, provenienti dall’antica necropoli. Si distinguono due tipologie: stele con iscrizioni etrusche, tra cui il termine tular (confine), e cippi cilindrici con terminazione a pigna. Questi ultimi, più numerosi, sono segnacoli aniconici con capitello composito, tipici della tradizione funeraria etrusca dell’Italia centrale.
Testa di Afrodite
Ritrovata tra il Topino e Bevagna, la Testa di Afrodite emerge da un antico edificio su terreni Bianconi. Il marmo bianco e l’elegante acconciatura rivelano la dea nel celebre tipo della Pudica, colta nell’istante in cui esce dal bagno. Raffinata e sensuale, la scultura faceva probabilmente parte dell’arredo di un lussuoso complesso termale, portando nel cuore dell’Umbria l’incanto eterno del mito greco.
Oscillum
Oscillum in marmo bianco raffigura Satiro e Menade, personaggi che erano soliti accompagnare Dioniso nel suo corteo. Seconda metà del I secolo d.C.,
Era una piccola scultura che in epoca romana veniva appesa come dono votivo alle fronde degli alberi, in occasione di alcune feste in onore del dio Bacco.
ORGANIZZA LA TUA VISITA
Scuole, famiglie, gruppi
l Museo organizza visite guidate per gruppi, visite personalizzate e tematiche, laboratori didattici e propone soluzioni adatte alle famiglie.
Si prega contattare direttamente ti.oesumametsisobfsctd-8c4353@anotteb